martedì 19 aprile 2016

Achille Lauro



Su Achille Lauro esistono infinite leggende, ma soprattutto falsità storiche, che solo da poco ed a fatica, anche gli studiosi più autorevoli cominciano a riconoscere e finalmente si potrà scrivere la vera storia del sacco edilizio.
La celebre Tavola Strozzi conservata nel museo di Capodimonte ed ancor più la Veduta di Napoli a volo d’uccello di Didier Barra del museo di San Martino ci mostrano una città densamente urbanizzata già nei secoli scorsi.
Un gigantesco marasma architettonico, un prodigioso spettacolo di entropia edificatoria, che ha lasciato stupefatti ingegneri e sociologi, antropologi e forestieri, principalmente questi ultimi che, quando venivano a visitare la nostra città, soprattutto negli anni del Grand Tour, rimanevano meravigliati alla vista di palazzi a più piani, da loro giudicati veri e propri grattacieli.
Questi antichi dipinti sono la testimonianza visiva di un’edificazione selvaggia che comincia in epoca remota e la cui storia è ignota agli stessi studiosi.
Condoni, sanatorie, demolizioni, leggi stralcio, ricorsi al Tar, la querelle infinita sull’emergenza abusivismo in Campania e non solo nella nostra regione ha una storia antica, che pochi conoscono, perché per anni si è voluto far coincidere, da parte di una storiografia sinistrorsa il sacco della città con gli anni del regno di Lauro.
E per diffondere questo dogma ci si è serviti impunemente di tutti i mass media disponibili, dal cinema alla televisione, dai giornali ai libri ed alla fine addirittura anche della tradizione orale.
Un film cult, come “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, girato nel 1963, un plateale falso storico, è stato per decenni adoperato dalle sinistre per propagandare il mito di Lauro speculatore edilizio.
La storia è diversa e nasce nel lontano Cinquecento da una Prammatica di don Pedro da Toledo, che concedeva entro le mura di costruire palazzi di molti piani e non si è mai interrotta fino ai nostri giorni.
Vogliamo provare a raccontarla, soprattutto ai giovani, questa veritiera storia del sacco edilizio, rinviando, per chi volesse approfondirla, ai capitoli ad essa dedicati del mio libro Achille Lauro Superstar (consultabile liberamente su questo sito).

martedì 5 aprile 2016

Il 24 aprile a Pozzuoli primo raduno nazionale per gli amanti della Vespa




Tante Vespe Colorate il prossimo invaderanno Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida. Campi Flegrei per festeggiare i 70 anni dello storico scooter.
La Vespa fu presentata al pubblica il 24 marzo del 1945, ma la Piaggio è solita considerare come data da festeggiare il 23 aprile, data di presentazione del brevetto. Dunque il raduno flegreo sarà la giusta occasione per festeggiare i 70 anni dello scooter che ha fatto sognare tanti italiani e stranieri.
Il Vespa Club Pozzuoli ha organizzato per il 70esimo anniversario della nascita dello storico scooter italiano il primo raduno nazionale che si terrà il 24 aprile con il raduno previsto alle 8:30 in Piazza del Ricordo a Pozzuoli.
Per l’occasioni verranno amanti della vespa da tutta Italia e anche dall’estero dando ancor maggior risalto all’evento, infatti hanno dato adesioni anche una delegazione che verrà dal Belgio. Dopo il concentramento e l’accoglienza i vespisti partiranno per un tour dei Campi Flegrei. A Bordo delle loro vespe i “centauri” attraverseranno Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, dove faranno sosta sulla panoramica per tornare nel capoluogo flegreo. Una sfilata che lascerà senza fiato i tanti amanti dello storico scooter italiano.